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4.000 anni dopo la sua fondazione, svelano il segreto della fondazione e delle origini di Karnak

Il tempio di Karnak, uno dei più grandi dell’antico Egitto, è stato un mistero archeologico per 4.000 anni. Ora, una nuova ricerca rivela le origini del luogo, mostrando come la geografia e le credenze religiose si siano intrecciate nel suo sviluppo iniziale. Antiquity ha pubblicato i risultati di quello che è stato descritto come lo studio più completo su Karnak e il suo ambiente naturale e acquatico, fornendo nuovi indizi sulle origini del tempio, la sua possibile connessione con l’antico mito egizio della creazione e come la topografia fluviale circostante abbia contribuito alla fondazione, alla colonizzazione e allo sviluppo del luogo nel corso di tre millenni. Come afferma il dottor Angus Graham dell’Università di Uppsala, capo del gruppo di ricerca: “Questa ricerca contribuisce a delineare un quadro più preciso del paesaggio in cui gli antichi egizi fondarono il loro tempio circa 4.000 anni fa”.

Gli inizi del tempio di Karnak

Il tempio di Karnak si trova nella nuova città di Luxor, in un complesso che è uno dei più grandi luoghi religiosi del mondo antico e patrimonio mondiale dell’UNESCO. A circa 500 metri a est dell’attuale fiume Nilo, vicino all’antica città di Tebe, che era la capitale religiosa dell’Egitto, il paesaggio era molto diverso. Secondo la ricerca, il team ha esaminato 61 campioni di sedimenti all’interno e nei dintorni del complesso, oltre ad analizzare decine di migliaia di frammenti di ceramica per stabilire una cronologia dei cambiamenti ambientali.

I risultati hanno rivelato che la zona è stata ripetutamente soggetta a inondazioni, che l’hanno resa inabitabile fino al 2520 a.C. circa. Le prove rivelano un’attività permanente iniziata durante l’Antico Regno (2591-2152 a.C.). Nel corso dei millenni, i canali del Nilo si sono spostati su entrambi i lati di Karnak, consentendo l’espansione del complesso religioso.

Karnak iniziò a prendere forma quando i canali mutevoli del fiume tagliarono a est e a ovest una terrazza naturale, isolando una zona elevata di terra che in seguito divenne un’isola stabile. Quest’isola aprì la strada alla comparsa dei primi insediamenti e alle prime fasi di costruzione del tempio, che in seguito sarebbe diventato il centro spirituale del dio della creazione Amon-Ra.

Nuove prove nel sito del tempio

La scoperta più notevole del team è che il canale orientale, che gli scienziati credevano fosse solo un’ipotesi, si è rivelato ben definito e più ampio di quanto pensassero i ricercatori, e forse anche più grande del canale occidentale su cui si erano concentrati gli studi precedenti.

Graham afferma che il canale orientale è rimasto in uso fino all’epoca romana, nel I secolo a.C. Le prove suggeriscono che gli antichi egizi interferirono con la geometria del paesaggio, riempiendo un piccolo canale fluviale che accumulava depositi di argilla, al fine di ampliare l’area del tempio e stabilizzare il terreno.

Mito della creazione

Lo studio mostra che il paesaggio del tempio presenta un sorprendente parallelismo con il mito egizio della creazione, in cui si dice che il dio creatore si manifestò come una terra elevata che sgorgava dal “primo lago”. I ricercatori ritengono che la scelta del sito di Karnak potrebbe essere stata intenzionale per rappresentare questa idea cosmica.

Il dottor Ben Pennington, autore principale dello studio e membro dell’Università di Southampton, spiega: “È allettante supporre che l’élite tebana abbia scelto Karnak come sede per una nuova incarnazione del dio Amon-Ra, perché rappresentava la visualizzazione cosmica dell’emergere della terra dal cuore dell’acqua”.

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