Sette contee rurali della Corea del Sud sono state selezionate per lanciare un progetto pilota sul reddito di base rurale, un’iniziativa che mira ad affrontare direttamente la crisi di spopolamento e invecchiamento che colpisce le zone più remote del Paese. A partire dall’inizio del 2025, tutti i residenti che vivono da almeno 30 giorni in una di queste contee riceveranno 150.000 won al mese —circa 105 euro— sotto forma di buoni locali, spendibili esclusivamente nei negozi della propria comunità. Le contee selezionate — Yeoncheon, Jeongseon, Cheongyang, Sunchang, Shinan, Yeongyang e Namhae — rappresentano un mosaico di realtà rurali in diverse regioni del Paese. La selezione non è stata casuale: sono stati valutati fattori quali il rischio di estinzione demografica, la capacità finanziaria locale e l’esistenza di politiche precedenti volte alla sostenibilità.
Un modello economico più circolare e comunitario

Questo reddito di base non è in contanti, ma in certificati di “amore locale”, che garantiscono che il denaro rimanga all’interno del circuito economico del territorio. L’obiettivo è quello di stimolare il consumo locale, rafforzare le piccole imprese e generare un’economia più resiliente e decentralizzata.
La logica alla base è semplice ma potente: se il denaro non fugge verso le grandi catene o altre regioni, l’impatto si moltiplica a livello locale. Si rivitalizza il commercio, si migliora l’accesso ai beni e ai servizi di base e si mantiene una base economica minima anche in contesti a bassa densità di popolazione.
Finanziamento ibrido: fondi pubblici ed energie rinnovabili
Il progetto ha un budget totale di 886,7 miliardi di won (circa 619 milioni di euro) per due anni. Di questa somma, più di un terzo proviene dal governo centrale e il resto sarà coperto dai governi locali.
Ma la novità più innovativa è che alcune regioni stanno finanziando parte del reddito di base con i profitti dei progetti di energie rinnovabili. Ad esempio, a Shinan, i proventi degli impianti solari ed eolici gestiti da una cooperativa locale vengono distribuiti tra gli abitanti. A Yeongyang, verrà applicato uno schema simile con i fondi della produzione eolica.
Questo non solo diversifica le fonti di finanziamento, ma collega la transizione energetica alla giustizia territoriale: se il vento o il sole producono ricchezza, che tale ricchezza vada a beneficio innanzitutto di coloro che vivono vicino a questi parchi.
Oltre il denaro: una prova per politiche a lungo termine

Sebbene si tratti di un progetto pilota, esso non è concepito come un esperimento isolato. Il Ministero dell’Agricoltura, dell’Alimentazione e degli Affari rurali ha creato un rigoroso sistema di valutazione per misurare l’impatto reale sullo sviluppo locale, la qualità della vita, la migrazione interna e il dinamismo economico.
Si terrà conto della capacità delle contee di mantenere il programma una volta terminata la fase pilota, il che include ordinanze locali, volontà politica e meccanismi di partecipazione comunitaria. L’obiettivo finale è quello di stabilire un modello adattabile alle diverse realtà rurali, che possa essere replicato o esteso ad altre zone a rischio.
Questo tipo di reddito di base legato al territorio ha un potenziale di trasformazione reale, se gestito con una visione a lungo termine:
- Riduce la dipendenza da sussidi frammentati, offrendo una base economica stabile e senza condizioni.
- Incoraggia la permanenza dei giovani e delle famiglie nelle zone rurali, dove oggi la mancanza di opportunità provoca una migrazione costante verso le città.
- Attiva l’economia locale senza la necessità di grandi investimenti esterni.
- Incentiva i progetti collettivi di energia rinnovabile, dimostrando che possono essere una fonte diretta di reddito per la comunità.
- Promuove una visione decentralizzata ed equilibrata dello sviluppo nazionale, in contrapposizione alla concentrazione urbana che domina molti paesi asiatici.
In un mondo in cui la lotta contro il cambiamento climatico e la giustizia sociale richiedono soluzioni integrate, questo progetto pilota di reddito di base rurale in Corea del Sud offre una via concreta, misurabile e replicabile. Non si tratta solo di un aiuto economico: è una scommessa per reinventare il legame tra territorio, comunità e sostenibilità.
