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L’inaugurazione del nuovo Grande Museo Egizio aumenta la pressione sul Regno Unito affinché restituisca la Stele di Rosetta

L’apertura questo fine settimana del Grande Museo Egizio a Giza ha riacceso la campagna affinché il Regno Unito restituisca uno dei manufatti più importanti della storia antica: la Stele di Rosetta.

Perché l’Egitto sta aumentando la pressione sul British Museum prima dell’apertura del nuovo mega-museo

La pietra, scolpita tra il 323 a.C. e il 30 a.C., è stata fondamentale per comprendere i geroglifici egizi. È stata esposta quasi ininterrottamente al British Museum di Londra dal 1802.

La Stele di Rosetta non è l’unico manufatto che l’Egitto chiede di riottenere per esporlo nel nuovo museo, che può ospitare oltre 100.000 oggetti.

Altri reperti iconici rivendicati dagli egittologi sono il celebre busto della regina Nefertiti, risalente a 3.300 anni fa e conservato al Neues Museum di Berlino, e lo Zodiaco di Dendera, una mappa in rilievo in pietra dell’antico cielo, conservata al Museo del Louvre di Parigi.

La dottoressa Monica Hanna, decano dell’Accademia Araba di Scienza e Tecnologia, afferma che questi oggetti sono stati “catturati con un pretesto colonialista” e che dovrebbero essere restituiti all’Egitto perché “il Grande Museo Egizio trasmette questo messaggio”.

In un’intervista al programma Today di BBC Radio 4, ha aggiunto: “In occasione dell’inaugurazione, l’Egitto dovrebbe iniziare a richiedere ufficialmente la restituzione e il rimpatrio dei vari oggetti saccheggiati nel XIX e XX secolo”.

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