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Uno specialista in ristrutturazioni: «Cambiare l’impianto elettrico di una casa prima costava 2.000 euro, ora 6.000»

L’aggiornamento dell’impianto elettrico non è più una voce di spesa minore. I portali dedicati all’edilizia e alle ristrutturazioni fissano il prezzo medio di una nuova installazione in un’abitazione tra i 2.200 e i 9.000 euro, con un riferimento abituale di 20-25 euro al metro quadrato e picchi superiori se si aggiungono più circuiti o domotica. In caso di ristrutturazioni complete di appartamenti di 70-100 metri quadrati, i preventivi reali variano da 3.500 a 6.500 euro quando si rinnovano quadri elettrici, cablaggi, meccanismi e protezioni. L’aumento dipende dai punti luce, dalle canalizzazioni e dai lavori edili associati (canalette, controsoffitti…).a

Shock dei prezzi nell’installazione elettrica: come l’aumento dei prezzi della rame e della manodopera ha triplicato il costo dei lavori

Perché ora “sono 6.000 euro dove prima ne vedevamo 2.000”? Tre fattori lo spiegano: più manodopera per tracciati e protezioni aggiuntive, materiali (rame, meccanismi…) e requisiti tecnici per adeguare l’abitazione agli usi attuali (più prese, potenza, carichi di cucina o climatizzazione).

Secondo Habitissimo, 20-25 euro al metro quadro per le nuove costruzioni e 35-40 euro al metro quadro quando è necessario sostituire l’impianto esistente (più completo per demolizioni e sostituzioni). Un appartamento tipo può costare tra i 3.000 e i 6.000 euro con facilità.

In appartamenti antichi, con scanalature nelle pareti dure o molte stanze, il budget può avvicinarsi ai 7.000 euro se si rifà tutto e si ampliano i circuiti. Sono casi meno frequenti, ma illustrano il limite massimo della fascia.

Oltre al materiale e alla manodopera dell’elettricista (di solito 30-50 euro all’ora) bisogna considerare le sostituzioni di vernice/intonaco, i permessi comunali se necessari e i meccanismi (prese e interruttori) della gamma scelta.

Se la ristrutturazione è completa o si modificano la potenza e i circuiti, l’installatore può rilasciare il CIE (bollettino elettrico). Il suo costo medio non è regolamentato: si aggira intorno ai 100-300 euro, a seconda della compagnia e della comunità autonoma.

Quando ti chiederanno il CIE? Nuove utenze, aumenti di potenza, ristrutturazione dell’impianto o modifiche rilevanti. L’obiettivo è certificare che l’impianto elettrico sia conforme alle normative vigenti e sicuro per l’uso previsto.

Le chiavi tattiche per ridurre il budget consistono nel ridurre gli scavi con canalizzazioni esistenti quando possibile, unificare gli interventi (elettricità e pittura) per risparmiare spostamenti e limitare la gamma di meccanismi senza perdere in qualità. Richiedi tre preventivi dettagliati e confronta le voci.

Segnali che indicano che è ora di rinnovare: salti dell’interruttore automatico, prese senza messa a terra, cavi rigidi vecchi, prese “calde” o fusibili invece di interruttori magnetotermici differenziali. In questi casi, la sicurezza ha la precedenza sul risparmio.

Quando diventerà davvero costoso? Abitazioni con molti punti, cucine elettriche potenti, previsione di veicoli elettrici o integrazione domotica aumentano la cifra. L’aggiunta di circuiti specifici, protezioni e nuove canalizzazioni fa salire la cifra da 3.000-4.000 euro a 5.000-7.000 euro.

Se abbiamo bisogno di un esempio, potrebbe essere il seguente: un appartamento di 80-90 metri quadrati, ristrutturazione completa di base: 4.000-6.000 euro. Se sono necessari lavori di muratura estesi e meccanismi premium: 6.000-7.000 euro. Con installazione parziale (cablaggio, cavi e senza grandi scavi) sarebbero 2.000-3.500 euro.

Di conseguenza, con i prezzi della manodopera e dei materiali in aumento, oggi è fattibile una ristrutturazione completa di circa 6.000 euro in appartamenti di medie dimensioni. La chiave è confrontare le voci di spesa e richiedere il CIE (Certificato di Idoneità Edilizia) quando necessario per garantire sicurezza, valore e conformità.

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