L’organizzazione è uno strumento prezioso nella vita quotidiana. Dal riordino della casa alla classificazione dei documenti o delle banconote, l’ordine porta chiarezza e struttura. Tuttavia, quando questa abitudine diventa rigida o incontrollata, può nascondere qualcosa di più profondo. Come sottolineano gli psicologi, ordinare le banconote in base al loro valore in modo insistente e compulsivo potrebbe essere un segno di disturbo ossessivo compulsivo (DOC). Sebbene questa abitudine sia comune e non rappresenti un inconveniente nella maggior parte delle situazioni, gli esperti sottolineano che la chiave sta nell’intensità del comportamento e nel modo in cui influisce sulla routine. Non è la stessa cosa avere una preferenza per l’ordine che provare ansia al minimo cambiamento.
Quando l’ordine può essere un sintomo di disturbo ossessivo compulsivo?

Il disturbo ossessivo compulsivo è caratterizzato da pensieri persistenti (ossessioni) e comportamenti ripetitivi (compulsioni) che una persona sente di dover compiere per ridurre il proprio disagio emotivo.
Secondo l’Associazione TOC, queste azioni assumono solitamente una forma ritualizzata e non sono direttamente correlate a una necessità logica.
In questo contesto, sistemare le banconote dalla più piccola alla più grande, allinearle con precisione o provare disagio se non sono “perfette” può essere solo un’abitudine, ma potrebbe anche costituire un segno di disturbo ossessivo compulsivo se:
- Viene fatto in modo ripetitivo e incontrollato.
- Genera ansia o disagio se non viene eseguita.
- Influisce sulla routine quotidiana o sulle relazioni personali.
- Viene utilizzata come mezzo per contrastare pensieri fastidiosi.
Non tutto il perfezionismo è OCD
La Mayo Clinic chiarisce che l’OCD non deve essere confuso con il perfezionismo. Molte persone amano avere tutto pulito e ordinato, ma questo non implica un disturbo.
La preoccupazione sorge quando questi pensieri o comportamenti consumano troppo tempo, causano sofferenza o interferiscono con la funzionalità quotidiana.
“Il disturbo ossessivo compulsivo va oltre il desiderio che le cose siano fatte bene. Implica pensieri intrusivi che generano ansia e rituali che si ripetono per cercare di alleviare quella sensazione”, spiegano dall’istituto medico.
Un disturbo comune, ma curabile

Lungi dall’essere raro, il disturbo ossessivo-compulsivo è uno dei disturbi più comuni nella salute mentale. Secondo l’Associazione del Disturbo Ossessivo-Compulsivo, è più comune di altri disturbi come la schizofrenia, il disturbo bipolare o l’anoressia.
Una diagnosi e un trattamento adeguati possono migliorare notevolmente la qualità della vita di chi ne soffre. La psicoterapia, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale, e in alcuni casi i farmaci, sono i metodi più utilizzati per trattare questo disturbo.
Sebbene ordinare le banconote per colore, numero o valore possa essere solo una scelta personale, osservare il disagio che genera non farlo è essenziale.
