Dai primi giorni della Seconda Guerra Mondiale ai caccia stealth del XXI secolo, l’obiettivo di passare inosservati al nemico è stato un’ossessione costante nell’aviazione militare. L’invisibilità aerea, più che un mito, è una sfida tecnologica che ha segnato decenni di innovazione nei materiali e nella progettazione. Un team di università cinesi descrive un rivestimento flessibile e ultrasottile in grado di assorbire le onde radar senza perdere resistenza termica, riporta SCMP. Se la sua efficacia in volo fosse confermata, potrebbe cambiare il dibattito sulla modernità della furtività aerea.
Una superficie che vuole sfidare il radar

Il materiale parte da una base tessile di silice su cui i ricercatori hanno depositato il grafene mediante un processo di deposizione chimica da vapore. Su questo strato hanno applicato una tecnica di “cancellazione” laser, che ha permesso di creare un motivo preciso sulla superficie e di regolare la sua impedenza elettrica. In questo modo, affermano, sono riusciti a far sì che il rivestimento assorbisse efficacemente le onde elettromagnetiche senza aumentare il suo spessore o il suo peso. Il risultato è una metasuperficie flessibile e ultraleggera con una resistenza regolabile tra 50 e 5.000 ohm per quadrato.
I test di laboratorio hanno dimostrato che il materiale mantiene prestazioni stabili anche in condizioni estreme. Dopo cinque minuti di esposizione a 600 gradi Celsius nell’aria, ha conservato la sua capacità di assorbimento e ha resistito anche al riscaldamento prolungato a 1.000 gradi nel vuoto senza degradarsi. In prove con correnti d’aria fino a 200 metri al secondo, la sua perdita di efficacia è stata inferiore all’1% e né il modello superficiale né la resistenza del foglio sono stati alterati. Queste proprietà lo rendono un candidato ideale per gli aerei ad alta velocità esposti a calore e attrito intensi.
Il materiale descritto nello studio rappresenta una possibile alternativa ai rivestimenti convenzionali, anche se resta ancora da dimostrare se i suoi vantaggi siano sostenibili al di fuori del laboratorio. I caccia stealth statunitensi, come l’F-22 e l’F-35, utilizzano composti assorbenti che offrono buone prestazioni iniziali, ma richiedono una manutenzione costante e costosa. In Cina, il J-20 è stato visto con un rivestimento apparentemente più stabile, anche se queste impressioni provengono da esposizioni e non da dati tecnici verificabili. La differenza, per ora, sta più nel discorso che nelle prove.
Il nuovo rivestimento è ancora lontano dal diventare una tecnologia di uso reale, ma illustra la direzione della ricerca cinese sui materiali stealth. La sfida non è solo quella di raggiungere prestazioni elevate in laboratorio, ma anche di mantenerle in volo e in condizioni estreme. Gli scienziati cinesi mirano a risolvere uno dei limiti più persistenti dei caccia moderni: la fragilità dei rivestimenti assorbenti. Se il materiale raggiungesse tale stabilità, potrebbe aprire una nuova fase nella protezione degli aerei.
Pechino ha fissato il 2035 come termine per completare la modernizzazione delle sue forze armate. In questo contesto, lo sviluppo di nuovi composti, sensori e materiali risponde a una politica più ampia volta a rafforzare la sua industria tecnologica e militare. Ogni progresso nel campo dei materiali furtivi è interpretato non solo come un miglioramento tecnico, ma anche come un passo verso una maggiore indipendenza strategica.
