La reazione è quasi istintiva: un brivido nel vederla, sospesa al centro della sua gigantesca e perfetta ragnatela, come vediamo in questo reportage su Las Fotos de los Lectores de La Vanguardia. Il ragno crociato o ragno giardiniere (Araneus diadematus) è una creatura che simboleggia la dualità della natura: tanto necessaria quanto temuta. Nonostante il panico che genera il suo aspetto robusto, questo aracnide è un pilastro ecologico, specialmente in ecosistemi fragili come quelli che troviamo nelle lagune dell’antica cava di caolino ad Arguisuelas, Cuenca.
La perfetta ingegneria nel giunco

Il ragno tessitore non sceglie la sua dimora a caso. Le lagune, con i loro giunchi e canneti, sono il supporto ideale per costruire il suo capolavoro: la tela orbicolare. Questa rete, costruita con precisione matematica, utilizza diversi tipi di seta: una secca per la struttura portante e una appiccicosa ed elastica per la spirale di cattura.
La nostra protagonista, catturata nei dintorni di Cuenca, si distingue per il suo addome prominente, che di solito presenta un motivo di macchie chiare a forma di croce (da cui il suo nome comune).
Il tempo dell’Araneus diadematus trascorre nella pazienza. Il ragno rimane immobile, spesso nascosto vicino o al centro della tela, collegato tramite un filo di seta che funge da cavo di allarme. Questa immobilità viene interrotta in un istante di frenetica azione quando avverte la vibrazione di una preda.
Il predatore silenzioso
La paura che provoca il ragno è inversamente proporzionale al suo valore ecologico. In un ambiente lagunare, che attira migliaia di insetti volanti – dalle mosche e falene alle fastidiose zanzare – l’Araneus diventa un controllore naturale dei parassiti di prim’ordine. Quando un insetto cade nella spirale appiccicosa, il ragno agisce con sorprendente rapidità.
Cattura in azione. L’Araneus diadematus corre a immobilizzare una preda appena catturata nella sua ragnatela, un momento cruciale del ciclo di caccia nelle zone umide di Cuenca. L’insetto viene rapidamente immobilizzato con altra seta prima di essere morso per paralizzarlo. Questo processo è fondamentale per mantenere l’equilibrio biologico e ridurre la pressione dei ditteri (mosche e zanzare) nell’ambiente.
Una specie innocua che dobbiamo proteggere

Nonostante la sua temuta reputazione, l’Araneus diadematus è completamente innocua per l’uomo. Il suo veleno è progettato per paralizzare piccoli insetti e il suo istinto primario è la fuga, non l’attacco. Un morso difensivo è estremamente raro e, se dovesse verificarsi, i suoi effetti sono lievi e localizzati.
La prossima volta che visiterete una zona umida e vi imbatterete nell’imponente ragnatela di questa specie, non consideratela una minaccia. Osservate il suo intricato disegno e riconoscete l’Araneus diadematus per quello che è realmente: la custode di seta di un ecosistema che ha bisogno del suo costante lavoro per prosperare. Mettiamo da parte la paura e celebriamo questo essere così fondamentale.
